THE PERFECT OBSTRUCTION
THE PERFECT OBSTRUCTION
— 2021
Nicola Paci
Visual e Motion Design
Fasi preliminari del progetto
Per prima cosa è stata analizzata la sequenza originale del film così da poter estrapolare un’immagine dell’ambientazione senza le figure degli attori all’interno di essa. Per fare ciò sono stati selezionati dalla sequenza originale diversi fermi immagine, i quali sono stati poi assemblati uno accanto all’altro come livelli all’interno di un software di post-produzione fotografica. I movimenti di camera nella sequenza originale mostrano progressivamente tutta la stanza del barbiere (in alcuni momenti è mostrata solo la parte di sinistra, in altri solo quella centrale e in altri ancora solo la parte di destra). La stanza non è mai mostrata nella sua interezza senza le figure, ma grazie agli spostamenti degli attori e ai movimenti di camera, nelle inquadrature che compongono la sequenza vengono svelate in diversi momenti le varie parti della stanza. Assemblando più fotogrammi sono state unite insieme le diverse inquadrature così da ricostruire lo spazio nella sua interezza in un’unica immagine. Attraverso l’utilizzo di mascherini e strumenti di fotoritocco digitale è stato poi possibile eliminare le figure degli attori ed ottenere un’immagine dell’ambiente del tutto vuoto da poter utilizzare come sfondo per la nuova sequenza girata sul green screen.
Backstage e riprese
Le riprese sono state realizzate cercando di ricreare in casa una sorta di sala di posa con luci fotografiche videocamera posizionata su cavalletto e green screen di sfondo su cui si muovono le due figure. I costumi dei personaggi sono stati studiati per richiamare quelli dei protagonisti della sequenza originale e gli oggetti di scena sono a loro volta coerenti con quelli della sequenza di Chaplin (schiuma e pennello da barba, rasoio, cote e cinghia per arrotare, pettini, camice bianco per la donna/barbiere, grembiule bianco, giacca e cravatta per l’uomo). Un lungo lavoro è stato svolto preliminarmente per provare e riprovare la coreografia e i movimenti da effettuare a tempo di musica, sulle note della canzone Chop Suey dei System of a Down. Questa fase ha richiesto molta pratica per essere studiata e sincronizzata alla perfezione sul ritmo particolarmente veloce del brano. Una volta memorizzata la sequenza di movimenti e gesti, la scena è stata girata più volte di seguito così da ottenere la clip ideale da poter utilizzare.
Post-produzione video
La sequenza girata è stata importata su un software di editing e post-produzione video ed è stato eliminato il verde di sfondo del green screen, così da ottenere lo sfondo trasparente. Dopodichè il video è stato trasformato in bianco e nero e posizionato davanti all’immagine
di sfondo creata precedentemente. Al fine di ottenere un effetto più realistico nell’inserimento delle figure sullo sfondo della sequenza originale, all’interno della composizione è stata introdotta una videocamera virtuale così da poter creare un effetto di movimento parallax. I livelli dello sfondo e delle figure sono stati posizionati di fronte alla videocamera virtuale, ad una certa distanza l’uno dall’altro rispetto all’asse della profondità. All’inizio della sequenza è possibile apprezzare l’effetto di parallasse, con la camera che si muove da sinistra verso destra contribuendo a conferire maggiore realismo alla scena e ad integrare le figure con lo sfondo.