Con Enza Negroni, Annalisa Casagranda (MART, Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto), Matteo Cremonesi (IOCOSE) e Agostino Iacurci.
4 variazioni su Urbino
con Enza Negroni
La forma della città di Urbino cambia nel passaggio dal centro alla periferia? Come incidono sulle relazioni delle persone gli ambienti sonori del centro storico rispetto a quelli della campagna? L’obiettivo del workshop è quello di osservare Urbino – dal centro alla periferia – e di raccontare come l’impatto acustico, visivo, olfattivo e relazionale trasforma la percezione dell’ambiente. Quattro video, divisi per tema, formeranno una narrazione unica che illustrerà come la città ci può parlare attraverso diversi linguaggi: impatto acustico / rumori, suoni artificiali e naturali… impatto visivo / colori, forme, proporzioni… impatto olfattivo / odori naturali e di negozi, fognature, materiali, automobili… impatto relazionale / persone nelle piazze, nelle vie di percorrenza, nei luoghi di lavoro o svago, in attesa o di passaggio.
Post-Fail Forward
con Matteo Cremonesi di IOCOSE
Il periodo storico presente è caratterizzato più che mai dalla convivenza di fortissime contraddizioni, in ambito sociale, politico, economico e culturale. Le idee di progresso, sviluppo e crescita continua sono centrali e imprescindibili nel sistema tecno-economico che governa il mondo, ma si scontrano con un fortissimo sentimento di incertezza che al contrario ci costringe in una condizione di presente dilatato e continuo. In questo scenario le narrazioni sul futuro e sul ruolo della tecnologia – siano esse entusiastiche, distopiche o catastrofiche – vengono smentite dalla complessità della realtà quotidiana, fallendo e disattendendo le aspettative da esse stesse create. Tema centrale del workshop sarà il tentativo di interrogarsi su cosa è possibile fare, come artisti, dopo che le narrative teleologiche ci hanno deluso. I partecipanti verranno introdotti al concetto di Post Fail e saranno sollecitati a riflettere sul momento presente e sulle modalità attraverso cui nasce l’idea stessa di futuro. In una prima fase di lavoro verrà proposto uno spunto narrativo a partire dal quale i partecipanti saranno invitati a delineare un concept originale. Nelle fasi successive il concept dovrà essere declinato in progetti artistici da sviluppare singolarmente o in piccoli gruppi, e che potranno essere realizzati impiegando le forme e i media che si riterranno più idonei.
Millerighe
con Annalisa Casagranda / MART, Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Alla base di questo workshop vi sono i processi e le metodologie che contraddistinguono la progettazione nella didattica dell’arte. I partecipanti potranno sperimentare le dinamiche che sono all’origine dei progetti rivolti ai diversi pubblici di un Museo di arte moderna e contemporanea e che sono pensati come occasioni di esperienza ancor prima che di conoscenza. La prima giornata sarà dedicata all’illustrazione e alla sperimentazione di alcune metodologie e pratiche messe in atto dall’Area educazione e mediazione culturale del Mart. Un’esercitazione e un caso studio forniranno le basi propedeutiche al percorso che verrà svolto nei due giorni seguenti. Nella seconda giornata si approccerà il tema del workshop, le possibilità creative della linea, a partire da esempi tratti dal lavoro di diversi artisti e svolgendo un programma di attività che permetterà di esplorare alcune possibilità espressive: linea come traccia del gesto, andamenti lineari che interagiscono tra loro in un lavoro a più mani, proliferazione della linea e saturazione dello spazio…. Su questo tema potrà innestarsi una sua possibile derivazione, dedicata al rapporto tra linea e pattern di superfici. La terza giornata sarà dedicata all’elaborazione di un progetto da svolgersi in piccoli gruppi per realizzare un lavoro sullo stesso tema, in forma di libro d’artista o di installazione ambientale.
Parete di voci
Agostino Iacurci
Il workshop sarà l’occasione per progettare e creare un intervento di arte pubblica nella città di Urbino. I partecipanti saranno guidati a capire il luogo specifico, ascoltare le voci delle persone che lo animano per poi definire un tema e un trattamento visivo. L’obiettivo è quello di realizzare un’opera da donare alla comunità.
