Andrea Maddaloni

Visual Designer

Scuola

Nuove Tecnologie dell'Arte

Anno di Laurea

2012

La mia ricerca nell’ambito della comunicazione visiva è iniziata all’Istituto d’Arte di Salerno, dove ho frequentato il corso di Grafica Pubblicitaria e Fotografia. Dopo il diploma mi sono trasferito ad Urbino, piccola città rinascimentale del centro Italia, per proseguire gli studi all’Accademia di Belle Arti, indirizzo Nuove Tecnologie dell’Arte. Qui ho sviluppato un approccio strategico ed analitico basato sul design thinking, lavorando a progetti di ricerca ed allargando i miei orizzonti a discipline come l’infografica, il type design e la facilitazione grafica. Dal 2013 collaboro con studi e professionisti della comunicazione visiva allo sviluppo di progetti multidisciplinari per la carta stampata, il web e gli spazi.


Cosa ti ha lasciato il percorso della Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte dell’Accademia di Urbino? Quali sono i ricordi o le esperienze più importanti di quegli anni?


L’Accademia mi ha lasciato tutto quello che poteva, e io l’ho preso volentieri. Quando ero studente con i compagni di corso si diceva spesso che Nuove tecnologie dell’arte ti insegna a pensare, a me ha fatto prendere coscienza di me stesso e l’ha fatto facendomi lavorare con gli altri, con uno spirito aperto e collaborativo. Non ho un ricordo particolare, non so isolare un frammento in un flusso organico di vissuto. Certamente, la fine del mio percorso lì, che poi è stata l’inizio di un altro, segna un passaggio importante e resta uno dei momenti più belli della mia vita.


Che lavoro fai adesso? Dove?


Sono graphic designer in Landor Associates, un’agenzia di brand consulting e design con 26 uffici in 21 paesi del mondo. A milano faccio parte di un team di esperti strategici e esploratori creativi impegnati a risolvere sfide complesse. Con strumenti intelligenti e risorse globali, esaminiamo le implicazioni di ogni scelta di marca, creiamo nuove esperienze e apriamo le porte all’opportunità.


Descrivi un tuo progetto di cui vai particolarmente fiero.


0–250 La vita di una Sequoia è il progetto artistico della mia tesi di laurea all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Nasce per rendere fruibile all’uomo il tempo di crescita di un albero, altresì impossibile da percepire. Il flip-book infatti, tramite lo sfogliare rapido delle pagine, ca. 500, mostra la vita di una Sequoia di 250 anni in poco meno di 25 secondi.


Se tornassi indietro sceglieresti di nuovo questo percorso? Perché?


Assolutamente sì. Perché penso che il valore più grande di questa scuola sia quello di riconoscere le capacità e le attitudini di ogni studente e di far sì che queste capacità non vengano omologate ma valorizzate.


Descrivi la tua esperienza in Accademia con una parola.


Resilienza.